Stupido libro

Chi scopre la magia del leggere rimane fedele ad essa... per sempre

Recensione

“La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno.” Francis de Croisset

Non ho mai nascosto il mio amore incondizionato per l'arte di Sergio Ruzzier, ad oggi uno dei più talentuosi illustratori per l'infanzia. L'autore milanese torna sotto l'egida di Topipittori, questa volta (però) con uno “stupido libro”.

Protagonista della classica e tenue arte cromatica di Ruzzier è un piccolo anatroccolo che, trovando sulla via un libro abbandonato lo prende incuriosito, per poi gettarlo via innervosito è destabilizzato dall'assenza di immagini. Le sole difficili e noiose parole, infatti, portano ad una rabbiosa delusione, calmierata (solo in seguito) dal senso di colpa. Così il piccolo anatroccolo, ripensando al suo gesto si ferma e inizia ad affrontare le difficoltà della lettura, scoprendo come, tra un ostacolo e l'altro, la magia delle parole può trascinare chiunque in mondi lontani, fantasiosi e magici.

Così, tra vocaboli tristi, allegri e pieni di furia, il piccolo anatroccolo riesce a volare lontano verso un mondo parallelo che accoglie da sempre i lettori di ogni età.

Il libro cartonato, propone nella sua semplicità espressiva una forza metaforica straordinaria, rafforzata da un uso intelligente e completivo delle scenografie, che inizialmente vuote, si arricchiscono di dettagli e colori, parallelamente alla nuova scoperta di lemmi e definizioni in grado di mostrare paesi incredibili e irraggiungibili.

Un sentiero difficile da affrontare, ma impossibile da abbandonare, perché chi scopre la magia del leggere rimane fedele ad essa per sempre.